Ciao Reader! Oggi sono tornata con una nuova recensione Il metodo del coccodrillo di Maurizio de Giovanni.
Il metodo del coccodrillo è un giallo edito nel 2012, ed è ambientato nella Napoli contemporanea.
Questo libro può essere considerato la genesi del personaggio Giuseppe Lojacono che diverrà protagonista della serie di romanzi iniziati con I bastardi di Pizzofalcone da cui è stata tratta anche l’omonima serie TV.

Il metodo del coccodrillo di Maurizio de Giovanni
Da sempre curiosa di leggere la serie de I bastardi di Pizzofalcone, quando ho trovato questo libro su audible, l’ho voluto scaricare e ascoltare subito.
Forse complice la voce di Peppe Servillo, da sempre mio amato, o la penna fluida dello scrittore, ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, anche se bisogna però ammettere che questo libro ha dei piccoli difetti, ma ci arriveremo.
Iniziamo dalle note positive: la prima, è ovviamente la voce di Servillo che ti culla e accompagna per tutta la durata della lettura. La seconda, la trama. Una trama per nulla banale (anche se migliorabile in alcune situazioni), una descrizione accurata dei personaggi della storia.
L’autore, con grande maestria, riesce, tramite le sue parole, a farci immaginare i personaggi dell’opera.
Si entra in empatia con ciascuno di loro, con le loro storie, i loro traumi e sofferenze. Sembra come se il lettore conoscesse da anni tutti i protagonisti, uno ad uno.
Ho apprezzato molto anche i processi deduttivi dell’ispettore Lojacono (uno dei protagonisti dell’opera). soprattutto perché viene spiegato ogni pensiero, lo scrittore ci induce a ragionare con il protagonista e a capire il nesso di ogni cosa. Ciò vale anche per i capitoli dedicati ai flussi di coscienza dell’assassino.
Riconducendomi a quest’ultimo paragrafo, proprio qui c’è il difetto del libro; già da metà si intuisce chi é l’assassino anche se credo che l’autore voglia farcelo sapere di proposito. Infatti per tutta la durata della lettura ci si chiede non chi sia l’assassino ma piuttosto se riuscirà a finire il suo progetto e il perché di tale decisione così atroce. Inoltre, la presentazione iniziale di tanti personaggi rende difficoltosa la lettura però poi tutto diventa più chiaro e tutti i tasselli si posizionano al loro posto.
Tirando le somme, sono molto contenta di aver fatto questa scoperta, anche se non è un libro recente, e non vedo l’ora di continuare la serie che prevede ben dodici libri (ho un po’ di pane per i denti ahah), e spero vivamente che si vada più a fondo con le storie e la psicologia dei personaggi.
Bene Reader, per oggi è tutto. Io ti mando un saluto virtuale e alla prossima!