Ciao Reader! Oggi è sabato, e come ogni settimana avrei dovuto postare l’articolo per l’appuntamento con la rubrica A spasso tra i generi letterari, ma dopo ciò che è successo e sta accadendo anche in questo momento a Rafah, non me la sentivo di ignorare la situazione e ho chiesto se vi facesse piacere un articolo in merito a questa situazione anche per capire meglio la storia, senza ovviamente, fare schieramenti ed eccomi quindi con un articolo sul conflitto a Rafah.

Il conflitto a Rafah
A Rafah, situata nel sud della Striscia di Gaza, la situazione è estremamente critica.
Le operazioni militari israeliane, iniziate a maggio 2024, hanno causato gravi distruzioni e un alto numero di vittime.
È stato ordinato a Israele di cessare le operazioni militari e aprire il valico di Rafah per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari urgenti, tuttavia, nonostante ciò i bombardamenti israeliani continuano.
Più di un milione e mezzo di persone, fra cui la maggior parte bambini, ora sono sfollate a causa di combattimenti e si trovano ora a Rafah in condizioni disumane.
Ma come si è arrivati a ciò?
La guerra tra Israele e Gaza è un conflitto complesso che perdura da molto, troppo tempo ormai, le cui cause sono radicate su problemi religiosi, sociali, storiche e politiche.
Se consideriamo la storia, la disputa risale a fine del dominio ottomano
Dopo la seconda guerra mondiale e l’Olocausto, la comunità internazionale ha sostenuto la creazione di uno strato ebraico.
Nel 1948, con la fondazione dello stato d’Israele si è arrivati alla prima guerra arabo-israeliana.
Si continua con la guerra dei sei giorni del 1967, quando Israele occupa la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est.Questi territori sono al centro del problema poiché sono contesi con la Palestina che chiede la creazione di uno stato Indipendente inclusa Gerusalemme Est come capitale.
Si passa poi alle cause politiche, dove gruppi di palestinesi in particolare Hamas, che controlla la striscia di Gaza,non riconosce il diritto di esistenza di Israele e ha lanciato numerosi attacchi missilistici contro il territorio Israeliano.
Israele ha risposto di conseguenza con operazioni militari e un blocco su Gaza.Questo blocco ha portato come conseguenza una forte crisi, economica e non, inoltre dopo l’attacco a inizio 2023, le vittime israeliane ad Hamas sono sempre di più.
Chi ha torto in questa situazione?
Determinare chi ha torto tra Israele e Palestina è estremamente complesso e dipende da prospettive storiche, politiche e morali diverse.
Il conflitto israelo-palestinese è uno dei più intricati e longevi della storia moderna, e entrambi i lati hanno argomenti e giustificazioni per le loro azioni.
Facciamo una lista di argomenti a favore di Israele:
Primo punto la sicurezza d’Israele : Israele afferma di dover difendere i suoi cittadini dagli attacchi di gruppi militanti palestinesi, in particolare da Hamas, che ha lanciato razzi contro città israeliane e ha condotto attacchi terroristici.
Secondo punto, Il Diritto all’Esistenza: Israele è stato fondato come stato ebraico nel 1948 con il sostegno delle Nazioni Unite, e molti israeliani vedono il conflitto come una lotta per la sopravvivenza in una regione ostile.
Perché l’Unione Europea non interviene?
Sono molteplici i motivi per cui l’U.E non può e non deve intervenire.
Si parte dalla limitazione del potere, dal fattore che U.E preferisce negoziare piuttosto che fare morti aggiuntivi ma sono gli Stati della disputa a dover cessare la guerra, dalle divergenze interne ossia che alcuni paesi sono allineati con Israele e altri con i palestinesi.
Ciò che per ora fa l’Unione Europea è mandare aiuti umanitari che però sono stati bloccati e la situazione è sempre più critica.
Per concludere, la capacità di risolvere e fermare la guerra sono limitate a causa di mancanza di strumenti militari diretti, divergenze interne e la complessità di situazioni geopolitiche.
E tu, che cosa ne pensi di questa storia?
Fammelo sapere nei commenti!