Sentieri fra i classici

Sentieri fra i classici: Federico García Lorca

Federico García Lorca
Federico García Lorca

Ciao Reader!

Sono tornata con un nuovo appuntamento per la rubrica Sentieri fra i classici e oggi parleremo di Federico García Lorca.

Sentieri fra i classici è una rubrica che verrà pubblicata ogni lunedì dove analizzo o un autore o un libro specifico del passato, riscoprendolo e discuteremo assieme di sue caratteristiche che potrebbero farti innamorare sia del libro che dello scrittore.

Insomma, si va a riscoprire il passato portando alla luce letture che ormai sono andate perse o poco conosciute, sia della letteratura italiana che non.


Federico García Lorca

Federico García Lorca è un noto poeta, drammaturgo e regista teatrale spagnolo.

Nasce nel 1898 a Fuente Vaqueros (provincia di Granada, Spagna), cresce in Andalusia e già da piccolo coltiva i suoi interessi artistici e musicali, in particolar modo per il piano.

Le sue, sono opere legate alla cultura, alle tradizioni della sua terra natale, tanto che in seguitò si parlerà addirittura dell’andalusismo lorchiano.

Durante la sua giovinezza, Lorca si trasferì con la sua famiglia a Granada, dove frequentò un istituto privato laico oltre a una scuola pubblica cattolica. 

Lorca viaggia molto per il mondo. Si ricorda in particolar modo il viaggio che effettua a New York dal 1929 al 1930 grazie a una borsa di studio. Questo viaggio sarà importante poiché da questa esperienza nascerà una delle raccolte poetiche più famose ossia Poeta en Nueva York.

Altre sue opere importanti legate al mondo poetico sono le collezioni di poesie Romancero gitano e Llanto por Ignacio Sánchez Mejías (poesia che scrive dedicandola a un suo amico che muore).

Dal punto di vista teatrale invece, Lorca è conosciuto, oltre per gli spettacoli con le marionette, per tre opere dedicate interamente alle donne, le prime due sono dedicate alle donne in generale, la terza invece alle donne dell’Andalusia, terra ancora arcaica e con ideali patriarcali e si intitolano rispettivamente Bodas de Sangre, Yerma e infine La casa de Bernarda Alba.

Per quanto riguarda gli interessi amorosi, García Lorca era omosessuale soffrì di depressione dopo la fine della sua relazione con lo scultore Emilio Aladrén Perojo. Ebbe anche una stretta relazione emotiva per un periodo con Salvador Dalí, che disse di aver respinto le avances di García Lorca.

Nel 1929 viene scritto, prodotto ed interpretato un cortometraggio da Luis Buñuel (anch’egli amico di Lorca) e Salvador Dalí intitolato Perro Andaluz, molti critici pensano che sia dedicato a Lorca come critica del personaggio.

Lorca fu assassinato fra il 18 e il 19 agosto 1936 dai nazionalisti all’inizio della Guerra Civile Spagnola. Le sue spoglie non sono mai state ritrovate e il motivo rimane oggetto di dibattito; alcuni teorizzano che fosse stato preso di mira per essere omosessuale, socialista, o entrambi, mentre altri vedono una disputa personale come causa più probabile.


Sono molteplici le opere famose di Lorca, come sopra citato scrisse sia poesie che teatro, ma io lo preferisco come poeta e una delle mie poesie preferite appartiene proprio alla raccolta che scrisse a seguito del viaggio a New York, la raccolta che ho citato prima Poeta en Nueva York e la poesia s’intitola La Aurora.

Prima di analizzare questa poesia però, bisogna parlare della raccolta molto in breve sennò non si riesce a capire il contesto.

La Aurora è una poesia molto negativa, parla di fango (sporcizia), di uomini legati solo al denaro, ai soldi e di bambini affamati e annoiati.

Lorca ha molte aspettative di New York ma a parer mio, sbaglia proprio anno, poiché viaggia nel così detto boom economico americano al quale susseguì poi il crollo della borsa. Il poeta proviene da un paese piccolo di campagna e approda in una città cosmopolita, piena di grattacieli, predominano colori scuri e spesso monocromatici, la gente corre da ogni parte e lui si sente un estraneo.


Non scriverò tutta la poesia (anche se ti invito a leggerla perché è veramente bella) ma solo le mie parti preferite.

Scriverò prima la parte originale e a seguito la traduzione con un piccolo commento finale:

La aurora de Nueva York tiene
cuatro columnas de cieno
y un huracán de negras palomas
que chapotean las aguas podridas.
Traduzione:

L‘Aurora di New York ha quattro colonne di fango e un uragano di nere colombe che guazzano nelle acque putride

Il poeta inizia la poesia con un immagine dell’alba a New York e subito sottolinea, con simboli potenti, la disumanizzazione e corruzione della vita urbana. New York è simbolo di un mondo caotico e disordinato dove la natura e umanità sono sacrificate per dar spazio al progresso industriale e a una società moderna.


La aurora llega y nadie la recibe en su boca
porque allí no hay mañana ni esperanza posible.
A veces las monedas en enjambres furiosos
taladran y devoran abandonados niños.

L’aurora viene e nessuno la riceve in bocca perché non c’è domani né speranza possibile.

A volte le monete in sciami furiosi trapassano e divorano bambini abbandonati.

Ed ecco la parte più toccante (secondo me) di questa poesia.

Lorca ci dice che quando l’aurora giunge, nessuno si rende conto del suo arrivo oppure è disinteressata da ciò che le accade intorno. La gente vive in un luogo che è senza futuro e senza speranza.

Il denaro distrugge l’innocenza dei bambini, che a New York sono abbandonati e disperati. Le monete sono insetti metallici che trapassano le creature più sprovvedute e innocenti della città. Il denaro, l’ansia di potere, come la forza più potente di questo mondo, ha sostituito l’amore.


Come detto sopra, non ho voluto scrivere tutta la poesia ma solo le parti per me più significative, quelle che fanno ragionare maggiormente poiché sono immagini che potremmo benissimo comparare con i giorni d’oggi.

Anche oggi, nel 2024 gli uomini sono interessati solo al “culto del denaro”, non ci accorgiamo mai di ciò che accade intorno a noi, delle guerre, della fame e della povertà, pensiamo solo al nostro orticello e ai soldi. Se qualcosa intacca il nostro cammino, allora sì alziamo lo sguardo avanti e noi e notiamo ciò che succede ma poi ritorniamo a testa bassa per la nostra strada.

Quelle di Lorca sono parole profonde, che fanno riflettere molto e fanno capire che gli anni passano, ma il menefreghismo e il denaro sono costanti in tutte le epoche che abbiamo vissuto, viviamo e vivremo in seguito.


Bene Reader, per oggi è tutto. Io ti mando un saluto virtuale e rimani collegato per non perderti i prossimi articoli!

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