Ciao Reader! Oggi sono tornata con una novità: Un indovino mi disse di Tiziano Terzani.
In occasione dei vent’anni dalla scomparsa di Tiziano Terzani, la Longanesi Editore ha deciso di pubblicare una nuova edizione illustrata del romanzo Un indovino mi disse, con l’aggiunta di foto scattate durante il viaggio del romanzo Un indovino mi disse.
Inoltre, in occasione di questo anniversario, Un indovino mi disse diventa anche un reading-spettacolo musciale, grazie alla produzione di Intesa San Paolo e The Italian Literary Agency. Sul palco a dare la voce di Tiziano Terzani sarà Peppe Servillo con l’accompagnamento musicale di Natalio Luis Mangalavite.
I primi due incontri si terranno mercoledì 26 marzo a Torino presso l’auditorium Intesa San Paolo e giovedì 27 marzo a Milano presso il teatro Franco Parenti.
Scopriamo assieme la nuova copertina del romanzo di Tiziano Terzani…

Un indovino mi disse di Tiziano Terzani
Nella primavera del 1976, a Hong Kong, un vecchio indovino cinese avverte l’autore di questo libro: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai».
Dopo tanti anni Terzani non dimentica la profezia (che a suo modo si avvera: in Cambogia, nel marzo ’93, un elicottero dell’ONU si schianta con ventitré giornalisti a bordo, e fra loro vi è il collega tedesco che ha preso il suo posto…).
La trasforma, però, in un’occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere davvero alcun aereo, senza per questo rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Il 1993 diviene così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria.
Spostandosi in giro per l’Asia in treno, in nave, in macchina, a volte anche a piedi, il giornalista può osservare paesi e persone da una prospettiva spesso ignorata dal grande pubblico: ci aiuta a ritrovare il gusto del Viaggio, ci guida alla scoperta di un continente in bilico tra passato e futuro (e che ricorre alla magia come antidoto alla modernità), ci insegna a conoscere palmo a palmo l’intero Sud-Est asiatico.
Il documentatissimo reportage si trasforma man mano in una piacevole esplorazione, in un’appassionante avventura, in un racconto ora ironico ora drammatico, in qualcosa di eccezionale, come il resoconto di un interminabile viaggio in treno dalla Cambogia a Berlino o quello di una traversata su una nave portacontainer da La Spezia a Singapore. Vagabondaggi insoliti e di per sé entusiasmanti, cui si intrecciano – ancora più insoliti e inquietanti – gli incontri fortuiti o provocati durante il percorso: maghi, santoni, veggenti, invasati, stregoni, sciamani, ciarlatani, tutti i profeti dell’occulto sondati per comprendere sia il loro mistero sia il proprio futuro. O per tener fede a quanto un giorno un indovino disse…
Bene Reader, per oggi è tutto; io ti mando un saluto virtuale e alla prossima!